I SERPENTI DI MELQART |
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A quando risale, in realtà, la scoperta dell'America, momento fondamentale della storia moderna? È stato Colombo il genovese o Erik il vichingo a superare per primo il fiume Oceano? O forse alcuni marinai fenici, navigatori tanto esperti quanto audaci? È un interrogativo che colpisce con forza il mondo scientifico: sul fondo di una grotta sottomarina dell'isoletta di Teimada, al largo delle coste brasiliane, viene filmata una statuetta che dovrebbe rappresentare Melqart, il dio fenicio (Ercole e Nettuno insieme), protettore degli uomini coraggiosi. Infestata da una specie rara e letale di serpenti che sembrano proteggerla da intrusi e sacrileghi, Teimada rappresenta una piccola Atlantide che custodisce quell'unico, inestimabile tesoro. Il suo recupero, però, a causa della fragilissima natura vulcanica di quello scoglio sperduto nell'Atlantico, può essere affidato soltanto a uno specialista che sia in grado, nello stesso tempo, di valutare se il reperto sia autentico o se rappresenti l'esca di una raffinata truffa archeologica. Ancora una volta Marco Arnei, accompagnato dall'ombra amica di Juv Manunzi, affronta un'avventura che presto si rivelerà molto più rischiosa e complessa di quel che prometteva. Maestro di avventure sottomarine, Folco Quilici percorre con passione le antiche strade del romanzo tracciate dagli autori dei thriller più emozionanti, e la visione dello scrittore si intreccia straordinariamente con quella del regista e del documentarista del mare. È ancora una volta la lotta dell'uomo contro la natura: la sfida all'ignoto dei primi esploratori è grande come il coraggio dei moderni archeosub, il fascino di miti dimenticati restituisce al lettore un libro nuovo. Che ci racconta il mistero del mare, e la sua libertà. |
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