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L'Impero di marmo
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Sono sparsi nei punti più diversi del Mediterraneo
i resti di quelle che furono le cave del marmo policromo che ricoprì e
rese splendida Roma. Ispirato
dall'opera Marmora romana del professor Gnoli, il film narrerà e mostrerà
la meraviglia di una materia sempre diversa, che valevano oro. Simbolo
di opulenza e di potere, preziosa per edifici civili e religiosi; per
la statuaria, per l'edilizia pubblica. Per il lusso di privati e soprattutto
la vanità degli uomini di potere. Il rosso porfido utilizzabile solo dagli
Imperatori; il resto, per lo splendore della città. Lo provano ruderi
di palazzi, anfiteatri, ville, terme, templi. Oggi scheletri, ieri - come
il nostro film ci mostrerà con la scoperta di resti eccezionali e ricostruzioni
virtuali - edifici sontuosamente decorati nelle varietà desiderate e condizionate
da mode capricciose. E assecondate dalle forniture provenienti dai luoghi
d'estrazione (tra i più famosi il Mons Claudianus, in Egitto e la cava
del giallo di Numidia a Chemtou, in Tunisia). |
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Il lungo viaggio, il "romanzo del marmo",
giunge sino al momento in cui tanto splendore parve cancellato per sempre.
Quando a Roma, ormai
città morta, crollavano a pezzi gli orgogliosi edifici. Proprio allora,
però, il materiale marmoreo di palazzi, templi, anfiteatri, si rivelò
prezioso per la rinascita della città. La rifornì di materia prima, la
riportò alla gloria con il Rinascimento e l'età barocca. I resti di palazzi,
ville, marmi scavati nell'antichità, d'ogni qualità e colore, furono di
nuovo protagonisti assoluti. Resero grande la Roma cristiana.
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Vicenda
straordinaria che non sarebbe mai stata scritta se non fosse esistita,
nel passato, la passione per il marmo. E se non fossero state tracciate,
per il trasporto della "pietra che riluce", vie e rotte (audaci e difficili,
che il film ripercorrerà). Da cave remote ai grandi centri dell'Impero.
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Quel
marmo che aveva trionfato dal I al III secolo e dopo un silenzio di secoli
ispirò e nutrì una nuova età della bellezza, sarà dunque il protagonista
di un "racconto archeologico" la cui durata è prevista in un'ora. Nella
veste smagliante del sistema digitale. Attraverso l'Istituto Luce, e gli
Istituti di Cultura Italiani all'Estero, i principali Festival Cinematografici
a carattere culturale, le reti televisive a destinazione divulgativa,
la destinazione del film sarà quella di far conoscere e apprezzare nel
mondo un tesoro di straordinario valore e bellezza, sotto gli occhi di
tutti ma praticamente sconosciuto
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Leggi la cronaca di Folco Quilici delle riprese de "l'impero di marmo" tra le montagne d'egitto

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